Un obiettivo condiviso

 

Oltre it 40% del consumo di energia nei Paesi dell'Unione Europea è legato ai servizi connessi agli edifici. Ridurre tale spreco di risorse e una delle priorità che le istituzioni comunitarie hanno chiesto agli Stati membri, attraverso l'adozione di una direttiva, la 2002/91 /CE. In attesa che la norma venga recepita, alcune realtà locali particolarmente sensibili al tema della sostenibilità ambientale hanno cominciato a muoversi in questa direzione. In Italia, l'esperienza più significativa è rappresentata dal Comune di Carugate, piccolo centro dell'hinterland milanese. Il Regolamento edilizio, entrato in vigore nel 2003, costituisce un esempio molto avanzato di edilizia sostenibile. Esso impone una serie di obblighi riguardo la costruzione dei nuovi edifici che favoriscono il risparmio energetico e lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili, in particolare quella solare. E' interessante sottolineare che l'adozione di tali prescrizioni fa parte di un programma che la cittadinanza ha accolto molto favorevolmente, comprendendo appieno i vantaggi in termini di miglioramento della quality della vita e di risparmi sui costi di gestione delle abitazioni che assicura. Ne abbiamo parlato con Emilio Galbiati, responsabile del settore ambiente ed edilizia del Comune di Carugate.

Emilio Galbiati responsabile del settore ambiente ed edilizia del Comune di Carugate


II Regolamento edilizio approvato dal Comune di Carugate mette in pratica la direttiva europea 2002/91/CE sull'efficienza energetica degli edifici. Ci spiega brevemente di cosa si tratta a it contenuto del vostro prowedimento?
La direttiva comunitaria 2002/91/CE prevede l'adozione, da parte dei Paesi dell'Uniore Europea, di una sere di misure che favoriscano la riduzione dei consumi energetici nei fabbricati di nuova costruzione e da ristrutturare nel settore dell'edilizia residenziale e terziaria. II rostra Regolamento metto in pratica le indicazioni della direttiva, imponendo precise norme riguardo la costruzione dei fabbricati e le caratteristiche degli impianti.
Un altro elemento contenuto nella direttiva che trova piena applicazione nel provvedimento riguarda la certificazione energetica degli edifici. I fabbricati consumano una grande quantità di energia: per il riscaldamento, la produzione di acqua calda, gli impianti di climatizzazione e ventilazione, l'illuminazione e l'alimentazione di altri impianti tecnici come, ad esempio, gli ascensori, i montacarichi, lt sistema di distribuzione dell'acqua. La certificazione, allora, è una specie di "carta di identità energetica" che informa sui costi di mantenimerto dell'edificio, che devono essere riportati in modo chiaro su una targa che si applica accanto al numero civico. In questo modo tutti, al momento di affittare o acquistare un'abitazione, possono basare la loro scelta in funzione della sostenibilità ambientale della struttura, che significa garanzia di alti livelli di comfort, ma anche risparmio su combustibili e bollette.

Quali considerazioni vi hanno spinti ad adattare questo provvedimento, soprattutto per quanta riguarda I'obbligatorietà di costruire con parametri definiti?
Siamo partiti esaminando e valutando le esperienze fatte da altri Comuni che hanna cercato di favorire la sostenibilità ambientale dei lord edifici. Alcuni hanna proposto agevolazioni di tipo fiscale; altri, invece, hanno puntato sulla riduzione degli oneri di costruzione o proposto particolari incentivi. Alla fine però abbiamo capito che questi tentativi non avevano sortito effetti particolarmente interessanti. Gli incentivi avevano data una mano a coloro che gia avevano in mente di costruire in un determinato modo, me la maggioranza belle popolazione era rimasta abbastanza estranea al problema della sostenibilità. Allora abbiamo scelto una strada diversa, imponendo una serie specifica di prescrizioni e obblighi che interessano tutti gli aspetti che influiscono sul modo di pensare e costruire una Casa. I risultati ottenuti in questi anni mostrano la bontà della nostra decisione. Per fare solo un esempio, ricordiamo che nel 2005 in tutta la Lombardia sono stati installati circa 450 metri quadrati di pannelli solari, 330 dei quali solo a Carugate. Ciò significa che in tutto il resto della regione, in assenza di obblighi, i progressi sono stati molto modesti.

Quali obiettivi vi siete posti?
L'obiettivo e ridurre drasticamente i consumi energetici e contribuire a migliorare la qualità calla vita dei cittadini. Risparmiare energia, infatti, significa sfruttare meglio le risorse naturali a disposizione e soprattutto ridurre la quantità di sostanze nocive immesse nell'aria, quindi l'inquinamento. II nuovo regolamento edilizio rappresenta una vera svolta in questa direzione e fa della nostra realtà una palestra sperimentale nel settore dell'edilizia sostenibile, capace di fornire preziose indicazioni a tutti coloro che voglino intraprendere questa strada. I risultati per ora sono soddisfacenti, ma abbiamo l'ambizione di fare ancora meglio. Nel largo periodo, infatti, ci siamo posti l'obiettivo di migliorare ulteriormente le performance degli edifici, magari utilizzando tutte quelle innovazioni tecnologiche che oggi sono ancora in fase sperimentale, me che presto saranno a disposizione.

Quali sono gli elementi che incioana in un progetto orientato al risparmia energetico?
Come abbiamo detto, risparmiare significa raggiungere determinati livelli di comfort con costi minori, sia economici che ambientali. Occorre fare in modo, quindi, che l'edificio sia capace di funzionare utilizzando energia propria, riducendo i consumi di energia acquisita. Ouesto significa dotarsi di impianti con performance elevate, di pannelli solari che permettono di coprire il 30/40% del fabbisogno di acqua calda sfruttando 1'energia solare che e del tutto gratuita e pulita, di un sistema per it recupero dell'acqua piovana che si può impiegare per l'irrigazione. Fondamentale, poi, è un ottimo sistema di coibentazione: noi richiediamo che il pannello isolante abbia uno spessore di almeno 9 centimetri, rispetto ai 5 centimetri che si usano normalmente. In questo modo, oltre all'isolamento termico dell'edificio, si garantisce anche l'isolamento acustico. Sostenibilità, infatti, significa ridurre ogni forma di inquinamento, quindi anche i rumori.

E' importante notare come l'isolamento venga previsto anche per i box


Una parte considerevole di energia è impiegata per alimentare gli impianti di riscaldamento. Su questo punto quali prescriziani avete introdotto?
Su questo aspetto abbiamo preferito indicare delle linee di candotta semplici, me chiare che interessano gli elementi principali dell'impianto, piuttosto che imporre precise prescrizioni su tutti gli elementi del sistema. Anche perché molti regolamenti approvati in altre realtà sono stati cassati in quanto gli obblighi previsti andavano un pò oltre i limiti consentiti. Ad esempio, alcuni regolamenti imponevano l'installazione di caldaie centralizzate, provocando così le proteste del mercato e l'intervento dell'Autority antitrust. Noi ci siamo limitati ad imporre l'impiego di caldaie ad alte prestazioni (le caldaie a condensazione), l'installazione di valvole termostatiche su tutti gli impianti e l'isolamento dei Iocali. Accanto a questi obblighi abbiamo citato la possibilità di impiego di pannelli radianti per il riscaldamento, che garantiscono un notevole risparmio di energia. Confrontandoci con progettisti, produttori e impiantisti, abbiamo capito che si tratta di soluzioni in via di ulteriore perfezionamento e quindi non ci sembra corretto prescriverne l'obbligo di utilizzo, anche se li abbiamo fatti installare negli edifici di proprietà del Comune e sappiamo che molti privati si stanno orientando verso questa scelta.

Avete imposto prescrizioni riguardo la scelta dei materiali?
Anche in questo caso abbiamo cercato di non imporre obblighi particolari, sia perché non volevamo che il Regolamento, che e un atto normativo, fosse inteso come uno spot pubblicitario a favore di determinati prodotti, sia perché, e forse questo è un limite, non esiste encora une certificazione ufficiale dei materiali indicati come sostenibili. Mi spiego. Così come abbiamo le certificazioni ISO, o simili, che garantiscono la qualità dei prodotti in base alle loro applicazioni, ci sarebbe bisogno di una certificazione analoga nel campo della sostenibilità. Sarebbe importante sia per gli operatori the per i cittadini avere un punto di riferimento, un ente certificatore che garantisse la qualità e le prestazioni del prodotti sostenibili.

Costa di più progettare e costruire un edificio secondo le norme da voi introdotte?
Per quanta riguarda la progettazione non vi è un aggravio della spesa. Piuttosto il nostro Regolamento prevede the ci sia una professionalità diversa, che non deve comportare un costo, ma una diverse capacità di progettazione. Questa capacità consiste nel pensare l'edificio come una struttura integrata. Ciò significa che una casa non è fatta solo di cemento e mattoni, ma anche di impianti e, quindi, che occorre pensare l'edificio come un insieme di elementi da armonizzare per raggiungere un determinato risultato. Considerare gli impianti parte integrante del progetto è un principio già contenuto nella legge 10 del 1991, che però in Italia è stato un po' sottovalutato e non sempre messo in pratica. Nel nostro Regolamento questo principio viene ulteriormente sancito, rafforzato e controllato.
Per i costi di costruzione il discorso è diverso. Costruire una casa secondo i criteri adottati implica l'impiego delle tecnologie più evolute quindi anche i costi saranno superiori rispetto a quelli di un'abitazione edificata secondo i criteri tradizionali. Noi abbiamo commissionato al Politecnico di Milano una ricerca sui costi vivi dell'edificio. Secondo la loro analisi l'aggravio sulle spese di costruzione è di circa il 3%. Molto spesso però le analisi teoriche e la realtà non coincidono. Dalle nostre analisi finali, infatti, risulta che l'incidenza reale è intorno al 10%. Questo costo pero, tenendo conto che per gli edifici realizzati con criteri e tecnologie moderne i primi interventi di manutenzione si fanno dopo 30 anni e considerati i risparmi sul consumo di energia, viene ammortizzato in un arco di tempo molto breve.

Pannelli solari installati sul tetto di un edificio


Risparmiando energia diminuiscono anche i costi di gestione dell'edificio: li possiamo quantificare?
Abbiamo fatto del calcoli a livello teorico, me adesso cominciano ad affluire i primi dati basati sui consumi reali. Dal confronto di questi dati risulta che per un appartamento costruito secondo i criteri tradizionali il consumo di energia è pari a 170 kW a metro quadro, mentre per un'abitazione realizzata secondo le prescrizioni adottate dal nostro Regolamento il consumo è di 90 kW. Una casa costruita con il nostro sistema ha dunque costi di gestione inferiori di almeno il 30% rispetto ad un altro edificio. Mi pare davvero un bel risparmio!

Edifici costruiti applicando il criterio di risparmio energetico


Oltre alle prescrizioni obbligatorie, avete previsto anche degli incentivi?
Certo. Gli incentivi però riguardano quegli elementi straordinari non previsti nel Regolamento. Mi riferisco a quella parte di interventi che abbiamo lasciato alla discrezionalità del cittadino, come ad esempio i pannelli solari fotovoltaici, o la climatizzazione radiante. In questi casi, che hanno anche costi non trascurabili, riteniamo giusto che il Comune premi le scelte dei cittadini, con incentivi economici che coprono dal 10 al 50% degli oneri di urbanizzazione.

Cosa avete deciso per i vecchi edifici da ristrutturare?
Secondo noi ha senso applicare il nuovo regolamento su un vecchio edificio quando c'e una ristrutturazione di tipo generate, o quando si parla di piani di recupero che interessano piccoli quartieri. Per ristrutturazioni più limitate, che interessano pochi locali, come ad esempio accade per le abitazioni del centro storico, caratterizzate dall'estrema frammentazione della proprietà, imporre certi obblighi, come l'installazione dei pannelli solari o l’isolamento delle pareti, finirebbe con il costituire più un disagio che un beneficio per il cittadino. In questi casi, allora, ci limitiamo a fornire consigli o incentivi.

Perché il Regolamento sia applicato correttamente e necessario che venga organizzato anche un rigoroso sistema di controlli...
E’ proprio quello che abbiamo fatto. Quando qualcuno chiede di costruire un edificio sul territorio di Carugate, deve comunicare al Comune l'edificio a rustico, sul quale facciamo dei controlli verificando che l'isolamento del fabbricato e gli impianti siano costruiti a norma. Una volta che l'edificio è completato, facciamo un sopralluogo per accertare l'abitabilità e richiediamo a tecnici a installatori la certificazione di tutti gli elementi che lo compongono. In questo modo, qualora l'acquirente non trovasse corrispondenza tra quanto dichiarato riguardo gli impianti e negli allegati del progetto può rivalersi net confronti di coloro che hanno progettato, realizzato e certificato le opere contestate. Devo dire che nei primi edifici realizzati non abbiamo riscontrato scorrettezze. Ciò, ovviamente, non toglie che possano verificarsi situazioni spiacevoli. Nel qual caso, essendo questa materia oggetto di regolamento edilizio, chi contravvenisse agli obblighi compirebbe un abuso edilizio, reato penale punito dalle leggi dello Stato.

Qual a stata la reazione degli operatori del settore, progettisti, costruttori, installatori? Erano pronti a mettere in pratica quanto richiesto dal Regolamento?
Confesso che in un prima tempo c'e stata una certa diffidenza. Per superare le incomprensioni abbiamo organizzato assemblee e incontri in modo che tutti gli operatori del settore venissero coinvolti direttamente nel progetto al quale il Comune stava lavorando. E stata un'esperienza molto positiva che ha dato anche piacevoli sorprese. Adesso, infatti, si è innescato un circolo virtuoso per cui ciò che inizialmente poteva essere avvertito come una fastidiosa serie di obblighi, ora e vissuto come un'opportunità. Penso, ad esempio, a quei produttori che, per rispettare i criteri di isolamento prescritti, hanno brevettato serramenti appositamente dedicati alla realtà di Carugate. Oppure, e questo mi pare un risultato davvero straordinario, ai cittadini di altri Comune che chiedono ai nostri costruttori di realizzare case Secondo le norme in vigore a Carugate. In pratica, si sta pian piano affermando del tutto spontaneamente una richiesta di maggior qualificazione degli edifici anche in quelle realtà dove tutto ciò non è affatto un obbligo.

La Casa dell'Anziano San Camillo di Carugate (MI)


In che modo avete informato i cittadini?
L'approvazione del Regolamento è stato preceduto da due anni di studio durante i quali abbiamo organizzato assemblee e altre forme di comunicazione per informare la cittadinanza su ciò che volevamo realizzare.
Dopodiché abbiamo promosso una serie di interventi, che mettevano in pratica le prescrizioni che avevamo elaborate, sugli edifici di proprietà del Comune. Per esempio, abbiamo dotato la nostra sede scolastica di pannelli fotovoltaici capaci di produrre 500 kW di energia elettrica al mese, e lo stesso abbiamo fatto con la "Casa dell'anziano", una struttura di accoglienza per anziani. Entrambi gli edifici oggi sono autosufficienti dal punto di vista energetico. L'attuale Amministrazione di Carugate ha sempre fatto una politica attenta alla sostenibilità ambientale. Ad esempio, abbiamo piantato 3000 alberi in 3 anni, disponiamo di oltre 400mila metri quadrati di verde attrezzato, abbiamo costruito 8 chilometri di piste ciclabili e siamo il settimo paese in Italia per la raccolta differenziata. II Regolamento edilizio, allora, è stato visto e accettato dai cittadini come una conseguenza logica di questo percorso. Un percorso non subito, ma condiviso da tutti, e mi riferisco ai cittadini, ai costruttori e ai professionisti. Tanto è vero che quando il provvedimento è stato adottato, non abbiamo ricevuto nessuna osservazione sul tema della sostenibilità. Non abbiamo neanche ricevuto ricorsi sulle autorizzazioni edilizie concesse o sui permessi di costruzione rilasciati.

In Italia a all'estero ci sono realtà simili a quella di Carugate?
In Europa esistono molte realtà attente alla sostenibilità ambientale. Penso, ad esempio, alla città di Friburgo, in Germania, che rappresenta un esempio per tutti. Anche se a Friburgo gli edifici sostenibili vengono realizzati su aree di proprietà del Comune. Un'altra realtà molto importante, soprattutto per quarto riguarda lo sfruttamento dell'energia solare è Barcellona. Nella città catalana, da molti anni è in corso un importante piano per il recupero delle vecchie zone del porto dove i cantieri navali ormai dismessi vengono trasformati in edifici sostenibili che ospitano diverse attività sociali. In Italia, a parte la provincia di Bolzano, che ha introdotto la certificazione energetica, siamo un pò indietro, anche se negkli ultimi anni si registra un crescente interesse per l'argomento. La nostra Amministrazione, infatti, è stata chiamata in diversi comuni, sparsi un pò su tutto il territorio della penisola, a raccontare e descrivere l'epserienza che ha avviato. Personalmente spero che nel giro di poco tempo altre realtà decidano di adottare Regolamenti simili a quello in vigore a Carugate: sarebbe un grande affare per tutti.

Bibliografia
Liliana Pedercini e Giuseppe Stabile
Il Perito Industriale 06/2005

 

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