L'ARCHITETTURA SOLARE
Il
protocollo di Kyoto, sottoscritto nel 1997 su base volontaria, rappresenta
il primo passo di una strategia internazionele per la riduzione oprogressiva
delle emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera, allo scopo di
contrastare l'effetto serra e i conseguenti cambiamenti climatici in
atto, determinati dal rapido aumento della temperatura terrestre. Con
l'adesione della Russia nel settembre 2003, il protocollo è diventato
vincolante e dal 10 marzo scorso sono entrate in vigore in ciascun Paese
dell'Unione Europea le disposizioni per il contenimento, il controllo
e i rapporti quantitativi delle missioni degli impianti.
Per
quanto riguarda il nostro Paese, l'edizione 2004 del rapporto "Ambiente
Italia" mostra un evidente ritardo rispetto agli altri paesi europei:
le emissioni rispetto al 1990 sono aumentate del 7,3%, mentre sarebbero
dovute diminuire del 6,5% entro il 2010.
I maggiori responsabili della produzione e dell'emissione dei gas serra
sono gli scarichi degli autoveicoli e gli impianti di riscaldamento
nelle aree urbane.
Diventa necessario l'impegno dei cittadini e delle amministrazioni comunali
per incentivare i mezzi di trasporto pubblici di tipo elettrico e gli
impianti di riscaldamento e climatizzazione che utilizzano sistemi di
cogenerazione mediante "Fuel celi" alimentate ad idrogeno
che può essere ricavato a costi accettabili in ciascun edificio
trasformando il gas metano della rete mediante opportuni dispositivi
chiamati "reformer".
In questa fase transitoria è diventato imperativo promuovere
lo sviluppo della cultura del risparmio energetico e dell'utilizzo delle
tecnologie solari, che rappresentano una scelta responsabile, per noi
stessi come pure per le generazioni future. Lo "sviluppo sostenibile"
non è un concetto astratto: dipende da scelte concrete che tutti
noi possiamo fare.
Non facciamoci scoraggiare dalle valutazione economiche sul tempo di
ammortamento fatte da altri, ricordiamoci che non possiamo assolutamente
prevedere il costo dell'energia prodotta dalle fonti fossili tradizionali
nei prossimi anni (il costo del barile di petrolio è aumentato
da meno di 20 a quasi 40 dollari negli ultimi cinque anni), mentre al
contrario siamo certi del costo degli investimenti nel settore del risparmio
energetico e dell'energia solare, perché li si paga all'inizio
e in genere presentano bassi costi di manutenzione.
(Massimo Gamba)
INTRODUZIONE
Uno degli
scopi dell'architettura solare è il contenimento delle spese
energetiche.
Il costruire ecologico dovrebbe utilizzare l'energia solare perché
questa è pulita, economica e illimitata. Inoltre il calore solare
non contiene CO2 e per questo è assolutamente non inquinante.
Per architettura solare si intende un tipo di edilizia che utilizza
la radiazione solare come fonte di energia per il riscaldamento e l'illuminazione.
I sistemi solari indicano l'insieme delle misure che permettono un utilizzo
dei raggi solari per il miglioramento del bilancio energetico, anche
attraverso la costruzione di edifici, senza però il considerevole
impiego di macchinari e di energia convenzionale aggiunta.
Il fine di questi provvedimenti è la riduzione dell'intero fabbisogno
di energia del condizionamento degli ambienti interni durante tutto
il giorno e durante tutto l'arco dell'anno, così come un massimo
comfort termico. Questi provvedimenti riguardano anche la riduzione
del surriscaldamento durante i mesi estivi.
SISTEMI
SOLARI ATTIVI E PASSIVI
Si
possono distinguere due tipi di sistemi per il guadagno di energia solare:
il sistema solare "attivo" e quello "passivo".
Un sistema solare "attivo" è formato da elementi che
captano l'energia solare, come per esempio i collettori solari. Questi
permettono l'utilizzo dei raggi solari per il riscaldamento dell'acqua
in parte anche per il riscaldamento degli ambienti interni.
I moderni elementi solari possono essere inseriti inmodi diversi come
elementi architettonici e, grazie alla loro grande flessibilità,
possono essere adattati anche a strutture già esistenti. In particolare
possono costituire parti di coperture, facciate, schermo parasole o
balcone.
Si definisce "passivo" un sistema che utilizza i componenti
stessi di un edificio per captare, accumulare e distribuire il calore
della radiazione solare senza l'impiego di installazioni, come accade
invece per i sistemi attivi.
Nei sistemi passivi si distingue la captazione per guadagno "diretto"
e per guadagno "indiretto".
Ampie finestre rivolte verso sud costituiscono la forma più semplice
di guadagno "passivo diretto" dell'energia solare. Ugualmente
diffusi sono i giardini d'inverno e gli isolamenti termici trasparenti.
L'irradiazione solare entra dunque attraverso le finestre e all'interno
cade su oggetti e superfici che si riscaldano. Una parte dell'irradiazione
è riflessa dalla loro superficie e va a colpire altri oggetti
e superfici e da lì si ripete il processo. Quanto più
grande è la capacità termica specifica e la conduttività
dei materiali, più sono scure le superfici direttamente riflettenti,
maggiore è la parte di calore accumulato. Per poter immagazzinare
il calore solare catturato (e per evitare problemi di surriscaldamento)
sono necessari materiali da costruzione pesanti (mattoni, pietre arenarie
calcaree e calcestruzzo).
Il sistema "passivo indiretto" è costituito da una
parete solare formata da una superficie di vetro e, dietro ad essa,
una massiccia parete di accumulo spessa 10-20 cm. Il calore accumulato
dalla parete viene poi restituito agli ambienti interni per convezione
e irraggiamento. La superficie della parete è normalmente scura
per poter facilitare l'accumulo dell'energia. Se la parete è
dotata di aperture per la circolazione dell'aria, la distribuzione del
calore all'ambiente interno awiene anche direttamente per convezione
naturale. Questo sistema è conosciuto come "muro di Trombe".
Nei sistemi passivi il flusso comincia dopo la fine dell'irradiazione
solare, quando la temperatura accumulata è piùalta di
quella dell'aria interna. In questo modo il calore accumulato durante
il giorno rimane a disposizione durante le ore serali e notturne, così
come durante i giorni di cattivo tempo. Il calore in eccesso, quando
l'aria esterna non è troppo calda, può essere fatto uscire
per ventilazione.
FINESTRE
In
estate il guadagno solare attraverso le finestre è indesiderato.
Le masse di accumulo, come il cemento ed i mattoni, durante le notti
estive si raffreddano e durante il giorno assorbono una parte del calore.
Durante i giorni molto caldi, alle finestre piùgrandi è
necessaria una protezione parasole, fissa o mobile.
Un altro aspetto, collegato alle superfici vetrate, sono le perdite
di calore. L'orientamento delle stanze interne, l'orientamento delle
finestre e la loro ampiezza influiscono sul mantenimento del calore
di un edificio. La differenza di temperatura tra interno ed esterno
provoca la perdita di calore per trasmissione indipendentemente dall'orientamento.
Il guadagno termico attraverso le finestre, nella maggior parte dei
casi, è minore della perdita di calore. In pratica, un buon,
anzi, un ottimo guadagno termico si può ottenere durante il periodo
in cui è necessario il riscaldamento degli ambienti solo attraverso
le fac
ciate rivolte verso sud (da sud-est a sud-ovest). Il bilancio energetico
per gli altri orientamenti è neutro o negativo. Perciò
si dovrebbero ridurre le dimensioni delle finestre verso nord ed aumentare
quelle delle finestre rivolte a sud, prevedendo in quest'ultimo caso
una protezione per il periodo estivo.
Le nuove tecnologie offrono finestre con ottimi isolamenti termici che
permettono di ottenere una produzione di energia anche con un orientamento
non a sud. Accanto all'ottimizzazione dell'impiego delle finestre, esiste
anche la possibilità di una copertura vetrata. Questa soluzione
capta in modo efficace la luce diurna all'interno di grandi ambienti
ed è perciò utilizzata di frequente, non solo negli edifici
industriali, ma anche nelle abitazioni e in edifici pubblici. In questo
modo si ottiene una temperatura gradevole ed anche una riduzione del
fabbisogno di illuminazione artificiale.
SCELTA
DELLA POSIZIONE DI UN EDIFICIO
La
scelta della posizione di un edificio awiene in base a parametri tra
i quali, ad esempio, l'approwigionamento dell'energia del sole e del
vento. E' quindi necessaria una buona conoscenza delle condizioni della
localizzazione e del clima del sito. La scelta della posizione di un
edificio è molto importante in quanto la temperatura, l'orientamento
e la disposizione del terreno influiscono in modo decisivo sul consumo
di energia. Il clima si forma attraverso l'interazione reciproca della
terra, dell'acqua, della luce e dell'irradiazione solare ed esercita
un influsso sia sul consumo di energia di un edificio, sia anche sul
benessere termico, fisico e psicologico dell'abitante.
ORIENTAMENTO
DELL'EDIFICIO
Oltre
all'orientamento delle superfici finestrate, anche l'orientamento della
facciata principale e quello degli ambienti interni riveste grande importanza.
La facciata principale di un edificio dovrebbe essere rivolta verso
il sole per ottimizzare l'utilizzo passivo dell'energia solare (senza
l'aggiunta di impianti).
Gli ambienti interni maggiormente utilizzati per la vita quotidiana
mantengono di più il calore del sole se sono rivolti a sud. Verso
sud-est e verso sudovest vanno rivolte le stanze che richiedono illuminazione.
AI contrario, quelle che non abbisognano di molta illuminazione, come
gli ingressi, gli atri, le stanze da lavoro e quelle per gli hobby,
i garage ed i servizi igienici, possono essere orientati verso nord.
Le zone poste tra gli ambienti caldi e la facciata fredda rivolta a
nord, possono fungere da "vani intercapedine".
"VANO INTERCAPEDINE"
Un'altra sperimentata misura in edilizia è la costruzione di
una stanza speciale (vano intercapedine), ad esempio un giardino d'inverno,
una serra o un atrio, che permette di mantenere un livello medio di
temperatura. Questo ambiente viene riscaldato dall'irradiazione solare
e non necessita, se ben utilizzato, di alcun riscaldamento artificiale.
SERRA
Le serre
sono balconi chiusi da vetrate e possono contribuire al risparmio energetico:
fino al 15% in meno del fabbisogno di energia per abitazione e una temperatura
da 8 °C a 13°C superiore a quella esterna. Oltre a ciò,
l'isolamento termico che offrono durante l'arco di tutto l'anno costituisce
anche una protezione contro il gelo ed impedisce la condensa sulle superfici
dei vetri.
Naturalmente il risparmio di energia dipende soprattutto dalla qualità
del vetro impiegato: una vetrata classica in vetro semplice apporta
solo un piccolo risparmio in confronto all'isolamento termico di quelle
in vetro-camera.
GIARDINO D'INVERNO
Il giardino
d'inverno è un ampio spazio che d'estate serve da posto coperto,
protetto dalle intemperie, e d'inverno da soggiorno. I giardini d'inverno
possono essere posizionati a est o a ovest, per lasciare così
spazio ad una libera facciata a sud per le finestre.
Qualche volta può venir realizzato nel giardino d'inverno un
tipo di aerazione meccanica o un sistema di ventilazione per trasmettere
il calore alle stanze confinanti.
In assenza di una protezione solare, la temperatura nel giardino d'inverno
aumenterebbe velocemente fino a valori eccessivi durante la stagione
estiva, perciò viene applicato un impianto di protezione dal
calore e dalla luce del sole.
Un importante prowedimento per la protezione dal surriscaldamento è
la ventilazione. Questa awiene attraverso aperture di valvole d'aria,
finestre, porte a battenti e porte scorrevoli. Un efficiente ricambio
d'aria si ottiene anche attraverso valvole di scarico poste nella parte
superiore e inferiore.
ATRIO
Un atrio è costituito dalla copertura vetrata di un cortile interno
o di una zona pedonale di passaggio ed ha come scopo la riduzione delle
perdite di calore.
Il calore del sole accumulato'in tale zona può essere condotto
negli ambienti interni attraverso impianti di aerazione. Per evitare
il surriscaldamento estivo, è necessario da una parte un efficace
sistema di ventilazione dall'altra un impianto parasole.
Rappresentano un problema, per quanto riguarda l'uso dell'atrio, la
regolazione della temperatura e la riduzione dell'illuminazione solare
diurna nelle stanze confinanti.
PERDITE
DI CALORE
La forma e l'orientamento di un edificio, la modalità della sua
costruzione ed il consumo di energia sono gli elementi fondamentali
dell'architettura solare e rappresentano perciò le condizioni
per l'abitare confortevole, naturale e sano. Con la minimizzazione della
superficie esterna, una costruzione compatta riduce le perdite di calore
per trasmissione. Quanto più compatto è un edificio, quanto
più piccola è la superficie in confronto al volume, quanto
più riparata dal vento è la sua posizione, tanto più
ridotte risultano le perdite di calore ed il fabbisogno energetico.
Buoni valori di isolamento termico degli elementi perimetrali della
costruzione si ottengono grazie a materiali da costruzione leggeri ed
ecologici. Costruzioni massicce (mattoni, cemento) hanno il vantaggio
di una maggiore inerzia termica. Uno standard isolante buono per le
murature esterne è rappresentato da un coefficiente globale di
trasmissione che si aggira intorno a 0,15 W/m2K.
Grosse perdite di calore si hanno durante l'apertura e la chiusura delle
porte d'ingresso. Una bussola o un foyer possono essere considerati
come un'ideale stanza chiusa da cui una porta dà all'interno
e un'altra all'esterno. Se viene aperta la porta esterna, l'aria proveniente
da fuori si ferma nella bussola. Solo una piccola parte dell'aria ambiente
fuoriesce in questo modo attraverso la bussola. Quando viene chiusa
la porta esterna ed aperta quella interna, solo una piccola quantità
di aria calda può passare dall'ambiente alla bussola. In linea
di massima, le bussole vengono riscaldate poco o niente e la loro temperatura
rimane intermedia tra i valori di quella esterna e di quella interna.
Un'altra soluzione è la bussola verticale. Essendo l'aria calda
più leggera di quella fredda, non scende, così come l'aria
fredda non sale, e quindi il livello della temperatura all'ingresso
rimane inferiore a quella delle stanze interne, riducendo così
la perdita di calore durante l'apertura della porta verso l'esterno.
Bibliografia
Francesca De Prato
Il Perito Industriale - Luglio/Agosto 2004
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