EDILIZIA BIOCLIMATICA: ALCUNI REQUISITI PROGETTUALI
A
partire dalla crisi petrolifera degli anni '70, finito il periodo
dell'energia facile, un interesse sempre maggiore è stato rivolto
sia verso il risparmio energetico, che nello sviluppo della ricerca
di fonti energetiche meno onerose
In
campo edilizio possibili economie e risparmi sono stati individuati:
nell'isolamento
termico (dalla L. 30 aprile 1976, n. 373 alla più recente Legge
10/91);
nella progettazione
che faccia ricorso alle energie rinnovabili (es: la Legge 308/82 tesa,
oltre che verso la ricerca e sviluppo di tali energie, a favorire
e incentivare il contenimento dei consumi energetici).
Tra le fonti di energia cosiddette rinnovabili, quella potenzialmente
più suscettibile di utilizzazione è certamente quella
solare.
Nella progettazione, il "solare passivo" costituisce un
approccio molto interessante in quanto non si limita al solo fattore
risparmio tramite la riduzione dei consumi, ma perché pone
con decisione l'importanza dei complessi rapporti del manufatto con
gli elementi climatici e con il sito, perseguendo l'obiettivo della
massimizzazione del comfort abitativo tramite l'utilizzazione delle
risorse ambientali. Se questo è l'obiettivo, si capisce come
le stesse tecniche di progettazione debbano ampliare le loro conoscenze
sui processi climatico-ambientali e sulle risorse locali presenti
in sito.
Assumere l'incidenza dell'ambiente come dato progettuale - in termini,
oltre che di risorsa, di fonte di pericolo - significa organizzare
lo spazio abitativo non solo su criteri di tipo distributivo, tipologico
e formale, ma anche sui flussi energetici naturali che possono essere
utilizzati per risolvere problemi sia di climatizzazione che di illuminazione
naturale ed artificiale.
Se l'edificio nella sua progettazione e gestione viene interpretato
come "un sistema interposto tra uomo e ambiente per mediare i
flussi di materia, energia, informazione"(1), le tecnologie solari
passive possono essere impiegate per raggiungere almeno tre obiettivi(2):
“1 - per il riscaldamento ... soprattutto nei climi freddi, attraverso
l'accumulazione, la distribuzione e la conservazione dell'energia
termica solare. Al fine di raggiungere questo scopo, le principali
tecniche passive prevedono l'impiego di muri termoaccumulatori, di
un ottimo isolamento, di una notevole massa termica, di sistemi di
preriscaldamento dell'aria, di superfici vetrate esposte a sud, di
vere e proprie serre addossate all'edificio ed altri accorgimenti
ancora;
2 - per il raffrescamento naturale ... grazie alla ventilazione naturale,
alla schermatura e all'espulsione del calore indesiderato verso dissipatori
di calore ambientali (aria, cielo, terra, acqua). Le principali tecniche
impiegate in questo caso prevedono soprattutto l'utilizzo di condotte
d'aria interrate, di camini solari, di una buona massa termica, della
ventilazione indotta, di protezioni dell'irraggiamento diretto e di
sistemi per la deumidificazione o per l'evaporazione dell'aria;
3 - ... per l'illuminazione diurna ... sfruttando sia la luce solare
diretta sia quella diffusa dalla volta celeste ...”
Dalla puntualizzazione di tali obiettivi emergono requisiti progettuali
che, indipendentemente dalla configurazione finale che l'edificio
assumerà e dal tipo di sistema passivo utilizzato (diretto,
indiretto, isolato)(3) devono comunque essere tenuti in debito conto
per poter realizzare edifici bioclimatici a basso consumo energetico.
In maniera molto schematica possono considerarsi, quali principali
requisiti:
ACCESSO
AL SOLE: naturalmente, una captazione anche solo sufficiente
è legata alla possibilità di accedere ai raggi solari,
almeno nelle ore di irraggiamento solare più importanti nel
periodo invernale, senza ostruzioni.
ORIENTAMENTO
E FORMA: dovrebbe permettere di assorbire a maggior
quantità di calore nei periodi freddi e limitare il surriscaldamento
nel periodo estivo. Poiché nell'emisfero boreale l'arco apparente
del sole si svolge in direzione sud, questo risulta essere il miglior
orientamento per un più proficuo guadagno energetico nella
stagione Invernale. L'ottimizzazione dell'orientamento va posta comunque
in relazione alla forma dell'edificio. Generalmente una forma rettangolare
con l'asse maggiore che corre da est a ovest rappresenta una buona
soluzione poiché permette una buona esposizione a sud delle
pareti disposte sul lato più lungo, mentre le pareti esposte
a est e ovest - che rappresentano le superfici verticali maggiormente
esposte alle radiazioni solari nella stagione estiva con i problemi
di surriscaldamento che possono verificarsi - risultano con una minor
dimensione superficiale. Le superfici nord e sud, per i problemi di
dispersione termica, possono avere altezze differenti. La superficie
nord e preferibile sia ridotta rispetto alla superficie esposta a
sud data la scarsa radiazione solare che riceve. L'esempio più
semplice è quello costituito dalla casa con tetto inclinato
a falda unica (fig. 1). Anche a livello planimetrico ci sono alcune
disposizioni dello spazio abitativo che contribuiscono a contenere
i consumi energetici. Se si considera l'ubicazione degli spazi n relazione
con le attività che vi si svolgono, è preferibile avere
la zona giorno - e/o le stanze più utilizzate - dispose lungo
la parete di maggior insolazione invernale mentre corridoi, bagni,
ripostigli, vani scala, laboratori o locali usati solo occasionalmente
nella zona nord (fig. 2).
CAPTAZIONE
E ASSORBIMENTO: il caso più semplice è
quello della finestra orientata a sud ("effetto serra":
quando la luce solare colpisce una superficie vetrata, questa viene
attraversata solo dal campo visibile e dall'infrarosso; II calore
viene accumulato dal pavimento e dalle pareti retrostanti, che lo
rilasciano a lunghezze d'onda riflesse dal vetro stesso verso l'interno).
L'impiego di ampie superfici vetrate esposte all'irraggiamento solare,
che si affacciano direttamente sui locali abitati, comporta però
la risoluzione del problema della dispersione del calore - sia di
notte che nelle giornate fredde e nuvolose - e del surriscaldamento
nei periodi estivi. Per risolvere il primo, una buona soluzione e
l'adozione dei doppi vetri oppure di sistemi ad isolamento mobile,
di cui il più economico è costituito dall'impiego di
tende interne: queste devono risultare imbottite, foderate con tessuto
a tenuta d'aria e aderenti il più possibile al pavimento ed
al soffitto per evitare la formazione di correnti d'aria. Per il secondo
problema è bene prevedere (sin dalla fase iniziale della progettazione)
degli aggetti, adeguatamente proporzionati in relazione al grado di
incidenza dei raggi solari estivi su tutte le finestre rivolte a sud,
in modo da schermarne la maggior parte.
Affiancato a tale intervento si può inoltre prevedere, secondo
le convenienze, l'utilizzo di uno o più sistemi dì raffrescamento
tra quelli già menzionati nel secondo obiettivo delle tecnologie
solari passive.
ACCUMULAZIONE:
II sistema più semplice è quello di progettare l'edificio
in modo tale che le masse di cui è costituito (soprattutto
pavimenti, muri, mobilio) siano disposte in maniera tale da poter
assorbire la maggior quantità di energia solare che entra durante
il giorno, per poi cedere gradualmente il calore accumulato in un
momento successivo, ossia durante le ore notturne e/o nei successivi
giorni, se privi di sole.
L'edificio cioè deve presentare una buona inerzia termica.
Perché il pavimento possa accumulare calore deve però
essere adeguatamente isolato, per ridurre al minimo le dispersioni
se si trova a contatto con il terreno. Anche i muri esterni - soprattutto
a parete esposta a nord - ed il tetto, per evitare che disperdano
verso 'esterno il calore accumulato, devono essere adeguatamente coibentati.
Anche per l'isolamento bisogna prestare attenzione in fase di progettazione
considerando che la dissipazione energetica, per gli stessi componenti,
assume valori differenti secondo le tipologie edilizie.
In
figura 3(4), dal confronto tra un condominio ed una casa monofamiliare,
emerge le differente incidenza percentuale delle dispersioni relative
ai vari componenti.
I requisiti suddetti rappresentano, per un'architettura che si ponga
l'obiettivo di contenere i consumi energetici e rapportarsi con il
sito, dei vincoli progettuali. Se da un lato ciò significa
che non possono essere trascurati, dall'altro non è sufficiente
il loro rispetto per una corretta progettazione. Non si tratta semplicemente
di tener conto del complessi requisiti di ordine climatico, strutturale
o tecnologico che l'involucro edilizio dovrebbe soddisfare, ma di
"organizzarne la complessità" avendo presente la
sempre più spinta interrelazione e differenziazione delle parti
componenti.
Un'idea del funzionamento di una casa solare passiva realizzata può
essere data dalla scheda allegata, riferita alla Solar Home progettata
da D. Kelbaugh nel New Jersey(5).
(1)
S. Los - N. PULITZER (a cura) – “L'architettura dell'evoluzione. Il
sistema abitazione tra industrializzazione edilizia e tecnologie alternative”-
L. Parma Bologna, pag. 327
(2) V. BTTINI - A. BIZZOZERO - P. RABITTI – “La casa del sole. Architettura
e risparmio energetico” - CUEN Napoli, pag. 32
(3) C. PAVEGGIO – “Un solare molto passivo” - "II Perito Industriale"
n. 2/96, pagg. 9-10
(4) ELABORAZIONE DELL'AUTORE, FONTE: R. CALIMANI (a cura di) – “Energia
e informazione. Analisi completa della realtà energetica” -
Muzzio Padova, pag. 299
(5) da S. LOS- N. PULITZER - Cit., pagg. 263, 265-266
1975
SOLAR HOME NEL NEW JERSEY
Princeton - New Jersey - U.S.A. - Progetto dell'architetto Douglas
Kelbaugh
Informazioni di progettazione
ipa |
latitudine |
40°
Nord |
|
gradi
giorno |
2830 |
|
temperatura
di progetto |
0
°C |
ipc |
Il
progetto di questa casa è stato definito all'inizio
dai seguenti requisiti: basso costo (non più di
45.000 dollari, che poi sono saliti a 55.000), un impianto
termico passivo con muro solare tipo Trombe, una grande
stanza all'interno e un ampio cortile all'esterno, un
caminetto, una serra, tre camere da letto. |
Sistema
Affascinato dall'esperienza francese di Trombe e Michel, Kelbaugh
ha progettato la sua casa solare come sistema passivo in modo
da realizzare il riscaldamento invernale e il raffrescamento
estivo attraverso una circolazione naturale di aria calda o
fresca nelle varie stagioni. AI sistema è stata integrata
una serra che collabora al riscaldamento fornendo direttamente
aria calda o accumulando il calore nello spesso pavimento di
cemento sottostante.
Tutti gli ambienti sono affacciati a sud per recepire direttamente
la radiazione solare e sono riportati a nord mediante una adeguata
disposizione dei locali di servizio.
Componente involucro
L'edificio e stato costruito su due plani con l'aggiunta di
una serra addossata alla parete sud e di una cantina sottostante.
La serra costituisce una continuazione della cucina ed è
collegata ad essa attraverso un grande arco ricavato nella parete
di cemento. I materiali costruttivi sono quelli normalmente
usati sul posto, cioè legno, vetro e cemento. Le pareti
nord, est e ovest sono costruite con telai di legno tamponati
da pannelli di legno con materiale isolante all'interno; la
parete sud e in cemento e vi sono state ricavate delle finestre
rastremate verso l'interno. II materiale isolante e l'isolamento
complessivo della casa e di cellulosa ottenuta dal riciclaggio
della carta. II piano terra è costituito da una unica
grande stanza di soggiorno con camino divisa dal reparto della
cucina dalla scala che porta al primo piano dove si trova il
reparto notte e lo studio. Tutte le stanze hanno in comune la
parete sud e sono collegate fra di loro da un corridoio lungo
la parete nord.
(Cliccare
sull'immagine per ingrandire)
Componente
energia termica solare ambiente
D'inverno le radiazioni solari (1) colpiscono la parete sud
quasi perpendicolarmente attraversando i doppi vetri scuri
(2) e raggiungendo il muro di cemento armato (3); questa parte
e dipinta con una speciale vernice selettiva nera.
L'aria riscaldata per effetto serra sale lungo l'intercapedine
(4) entrando negli ambienti interni attraverso delle apposite
aperture (6); l'aria raffreddata (7), più pesante,
ritorna poi nell'intercapedine attraverso una apertura nella
parete inferiore della parete (5).
Tutto il muro di cemento è stato riscaldato dal sole
durante la giornata (8) e, data la sua capacità termica,
esso restituisce di notte alle stanze tutto il calore accumulato
per radiazione. Se il tempo è brutto entra in funzione
l'impianto termico a gas ausiliario regolato da un termostato.
La circolazione dell'aria così scaldata avviene attraverso
dei condotti posti all'interno della parete (9). E' stato
possibile installare un impianto termico sottodimensionato
data l'ottima tenuta termica della casa (10).
La serra adiacente (11) che serve per coltivare piante decorative
e aromatiche contribuisce al riscaldamento della casa sia
per effetto serra in sé, che per l'accumulo di calore
nel pavimento di cemento verniciato di nero (12) che riscalda
anche la cantina (13).
D'estate invece le radiazioni solari (14) colpiscono la parete
sud con un angolo d'incidenza rispetto all'orizzonte superiore
e vengono per lo più riflesse. L'accumulo di calore
che si verifica, anche se in minima parte, viene eliminato
da quattro ventilatori (15). L'"effetto camino"
forzato dai ventilatori raffresca tutta la casa traendo aria
fresca dall'apertura praticata nella parete nord (16).
Di notte la parete di cemento viene raffreddata facendo circolare
aria fresca nell'intercapedine in modo che di giorno possa
riassorbire il calore all'interno della casa.
La serra viene schermata da una veneziana rossa perché,
data la sua forma, e più esposta alle radiazioni estive
(17). Due grandi alberi cedui ombreggiano la casa d'estate
contribuendo al suo raffrescamento.
(Cliccare
sull'immagine per ingrandire)
|
superficie
terreno |
540
mq |
|
superficie della casa |
195
mq |
|
superficie
serra |
20
mq |
|
volume |
538
mc |
|
spessore
parete sud |
38
cm |
|
isolamento |
pavimento
piano terra 11 cm, pavimento primo piano 9 cm, tetto 24
cm, esternamente alle fondazioni 2,5 cm di styrofoam per
una prof ordita di 30 cm |
|
vetro |
doppio
su tutte le finestre e la serra |
|
K
termico medio |
0,28
W/mq °C |
convertitore |
tipo |
muro
solare |
|
superficie |
56 mq + serra (20 mq in pianta) |
|
posizione |
parete
verticale sud |
|
inclinazione |
90° |
|
temperatura
massima |
38 °C nell'intercapedine |
deposito |
tipo |
muro
di cemento dipinto di nero |
distributore
riscaldamento |
circuito
di raccolta |
ad
aria per effetto serra |
|
circuito
di distribuzione |
ad
aria per convenzione naturale e radiazione |
distributore
raffrescamento |
circuito
di raccolta |
aria
fresca da nord |
|
circuito
di distribuzione |
estrazione
dell'aria calda verso l'esterno per effetto camino |
|
motore |
4
ventilatori |
acqua
calda |
E'
prevista l'installazione di un impianto solare per il
preriscaldamento dell'acqua per uso domestico; esso verrà
situato nella serra. |
energia
termica ausiliaria |
|
|
convertitore |
|
|
distributore
riscaldamento |
circuito
di distribuzione |
distributore
riscaldamento circuito di distribuzione aria calda in
circolazione entro condotti inseriti nella parete di cemento |
|
Bibliografia
Claudio Paveggio
il Perito Industriale n. 2/97